Spesso, quando sentiamo dolore in una parte del corpo, pensiamo che il problema sia proprio lì. Ma il nostro corpo è un sistema complesso, dove tutto è collegato, e il dolore può essere solo il campanello d’allarme di squilibri più profondi.

Questo articolo ti guiderà alla scoperta delle cause nascoste dietro i dolori più comuni, aiutandoti a capire come ritrovare benessere ed equilibrio, non fermandoti ai sintomi, ma andando alla radice del problema.

 

Un corpo che parla: oltre il dolore evidente

 

Ti è mai capitato di sentire dolore in una parte del corpo e scoprire che la causa è altrove?

Magari, dopo una visita medica o una radiografia, hai ricevuto un referto che parlava di ernie, protrusioni o “rettilinizzazione” della colonna.

Questi termini complessi nascondono un messaggio semplice: la nostra colonna vertebrale, con le sue curve naturali, si è adattata per sopravvivere. Ma a che prezzo?

Le tre curve fisiologiche – lordosi cervicale, cifosi dorsale e lordosi lombare – sono la struttura ideale per garantire equilibrio e movimento.

Quando queste curve si alterano, senza cause dirette come traumi o malattie ossee, il corpo mette in atto strategie di compensazione per evitare il dolore.

 

Il Sistema Tonico Posturale: il cervello della postura

 

Dietro ogni adattamento c’è un sistema intelligente e complesso: il Sistema Tonico Posturale.

Questo sistema raccoglie informazioni da ogni parte del corpo: occhi, piedi, muscoli, articolazioni, pelle e persino emozioni.

Come un direttore d’orchestra, regola i movimenti e l’equilibrio per adattarci all’ambiente e garantire la nostra sopravvivenza.

La priorità di questo sistema è rispettare tre leggi fondamentali:

1. Non dolore: evitare ogni sensazione di sofferenza.

2. Economia: ridurre al minimo lo sforzo necessario.

3. Soddisfazione dei bisogni: mantenere il corpo funzionale.

Potremmo sintetizzare in maniera ancora più semplice questo concetto: “massima resa, minima spesa, senza dolore”.

Per esempio, se un’articolazione diventa meno mobile, altre si muoveranno di più per compensare: questi adattamenti, però, possono creare squilibri e portare a dolori cronici.

 

Il paradosso del dolore: non dove pensi che sia

 

La frase di Françoise Mézières – “La causa del dolore non è mai dove il dolore si manifesta” – riassume perfettamente questo concetto.

Quando sentiamo dolore, spesso è l’ultima tappa di un percorso iniziato molto tempo prima.

Il nostro corpo ha accumulato piccoli traumi, abitudini scorrette o tensioni emotive che, nel tempo, hanno cambiato il suo equilibrio.

Pensaci: un mal di schiena potrebbe dipendere da una postura scorretta mantenuta per anni, da un vecchio incidente o persino da un problema ai piedi.

Il dolore è solo il sintomo visibile di una catena di eventi invisibili.

 

Come rompere il circolo vizioso?

 

Trattare il dolore solo dove si manifesta può essere inutile o addirittura controproducente.

La soluzione sta nell’individuare e trattare le cause primarie. Ma come si fa?

 

1. Un’indagine accurata

Il primo passo capire la storia del tuo corpo: questo significa raccogliere informazioni sui traumi, i dolori, le malattie e gli eventi stressanti che hai vissuto.

Ogni esperienza lascia un segno sul corpo, che si riflette nella postura.

Attraverso una time-line accurata e test specifici, si può risalire alle cause profonde dei dolori attuali.

 

2.  La postura come chiave di lettura

Il modo in cui il tuo corpo si muove e si posiziona racconta molto di te: analizzare la postura non è solo osservare come stai in piedi o seduto, ma è scoprire gli adattamenti e i compensi che il corpo ha creato nel tempo per proteggersi.

Ogni squilibrio diventa un indizio prezioso per risalire alla causa principale del dolore.

 

3. Pancafit®: il reset posturale

Per rompere definitivamente il circolo vizioso, si lavora con strumenti e tecniche mirate come Pancafit®, che permette di allungare le catene muscolari e decomprimere le articolazioni.

Utilizzando il diaframma come “regista”, si sciolgono tensioni profonde e si risale al filo conduttore che lega i sintomi alle loro origini.

 

Ricorda: il dolore non è il nemico, ma un messaggero che ci invita a guardare più in profondità.

Sta a noi cogliere il suo messaggio e intraprendere un percorso di consapevolezza e guarigione.